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al testo di Emilia Filocamo
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Tre. Tonde e compiaciute. Mi osservano. Tronfie esibiscono fiero ed estroflesso, il seme/ freccetta, capodoglio affondato madido ed onesto, Un pluff caduto nottetempo, esplosione di una stella limacciosa, frenulo pronto a sganciarsi. Mentre Amalfi ha il frac color creolina e la pioggia evapora, urina benedetta e multilingue, tutta sandali e calzini; alle maioliche piace il mio odore, piace alle barche, assunte al guinzaglio dal molo giudice. Perdonale ubriache e bagnate, partoriranno a novembre, balene in scala minore. Esce vita anche dal legno, forse pure gli scogli duplicano la testa unta allungando il divisorio blu/ grigio/ blu. Ma loro sono tre. E mi osservano. Tre foche. Tre grasse otri tutte casa e nomignoli da riordinare. Cercano il segreto sotto il mio sternoe fanno la conta, ma non corrisponde. Ricominciano, fino a stancarsi. Mentre dentro gli scalcia un topino. |
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